Ricordo di un inverno

Il primo giorno di primavera andrebbe accolto tra fiori che sbocciano e cinguettii di uccellini, ma noi invece vogliamo usarlo per salutare l’inverno che finisce qui, quest’inverno così importante per la terra, i mesi di riposo in attesa della rinascita e della frenesia che l’aspetta nelle prossime settimane.

vigneto innevato

Le immagini di questi vigneti innevati sono il ricordo di questi lunghi mesi freddi che si chiudono dietro di noi. Nel pomeriggio del 31 dicembre sono arrivati i primi fiocchi di neve, larghi e  grossi come ali dai farfalle, e hanno cominciato a danzare nel cielo grigio.

“E’ neve grassa, non si posa!” dicevano, eppure le ruote delle auto  fischiavano sull’asfalto, si percepiva la frenesia di chi si affrettava verso casa  per i preparativi della festa, nella paura dei programmi saltati.  E’ tradizione festeggiare  a dovere il nuovo anno e salutare con un po’ di malinconia il vecchio che se ne va. Ma la neve ha stravolto i programmi. Impossibile uscire per  festeggiare la notte di capodanno, pochi ci sono riusciti. La neve è venuta giù copiosa, fitta, impalpabile e bellissima, costringendoci a rinunciare a sortite troppo lontane da casa. In molte case i cenoni, diventati cenette intime, si sono svolti al romantico lume di candela, vista l’interruzione dell’elettricità. In compenso lo spettacolo immutabile di tanta silenziosa bellezza ci ha riempito gli occhi facendoci tornare tutti bambini.

botti-innevate

Il nuovo anno ovviamente si è presentato di tutt’altro colore: cielo azzurro, temperatura più mite, un sole sfolgorante ha sciolto lentamente la neve e l’allegria è esplosa nei calici.

La seconda nevicata c’è stata a febbraio, mese ormai noto per questi scherzi (come dimenticare la grande nevicata del 2012?).

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Gli scenari di nuovo incantevoli, il silenzio è il dono più bello della neve. Per far fronte alle giornate di reclusione forzata, il vino si rivela da sempre un amico fidato, pieno e corroborante, gustato in compagnia di amici e familiari o nella solitudine di un pomeriggio al caldo tra le mura di casa. Il vino, da sempre il nostro “comfort food” d’eccellenza.

Irpinia. 3000 anni di storia.

Un pezzo di Appennino che si arrampica tra colline, pianure, valli, montagne e paesaggi ripidi, questa è l’Irpinia. Circondata dalle altre province campane di Napoli, Caserta, Benevento e Salerno, distesa fino alla confine con la Puglia e affondata a intrecciarsi con la Basilicata, l’Irpinia è il cuore nascosto della regione Campania. Quella parte della provincia avvolta dalle catene dei i monti Picentini, del Partenio e del Taburno è la terra del vino, una delle più antiche superfici vitate in Italia, che conserva nelle sue radici una storia di vitigni millenari.
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